sabato 20 maggio 2017
L'arte in Italia dall'architettura, scultura e pittura al logo automibilistico
In questo blog pubblicheremo dei post sull'arte rinascimentale in Italia e sui principi estetici e simbolici dei loghi delle case automobilistiche
venerdì 19 maggio 2017
giovedì 18 maggio 2017
storia della Cappella Sistina
Cappella Sistina
(Cappella Sistina - Musei Vaticani) |
Questo affresco è
grande circa 1000 mq e comprende quasi 300 figure, essa fu eseguita da un'équipe di pittori costituita
inizialmente da Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Rosselli tutti coadiuvati
dalle rispettive botteghe e da alcuni più stretti collaboratori.
L’esecuzione degli affreschi
ebbe inizio nel 1481 e fu portata a termine nel 1482.
Giulio II della Rovere (pontefice dal 1503 al 1513),
nipote di Sisto IV, decise di modificarne in parte la decorazione, affidando
nel 1508 l 'incarico
a Michelangelo Buonarroti, il quale dipinse la volta e, sulla parte alta delle pareti, le lunette. Nell'ottobre 1512
il lavoro era compiuto e il giorno di Ognissanti (1° novembre) Giulio II
inaugurò la Sistina
con una messa solenne. Nei nove riquadri centrali sono raffigurate le Storie della Genesi, dalla
Creazione alla Caduta dell'uomo, al Diluvio e al successivo rinascere
dell'umanità con la famiglia di Noè.
Negli
spazi tra le vele compaiono, seduti su monumentali troni, cinque Sibille e sette Profeti.
Nei quattro pennacchi angolari sono le Salvazioni
miracolose di Israele mentre
nelle vele e nelle lunette figurano
gli Antenati di Cristo.
Verso la fine del 1533 Clemente VII de' Medici (pontefice dal 1523 al 1534)
incaricò Michelangelo di modificare ulteriormente la decorazione della Sistina
dipingendo sulla parete d'altare il Giudizio Universale, in questo
affresco volle rappresentare il ritorno glorioso di Cristo alla luce dei testi
del Nuovo Testamento. L'artista iniziò la grandiosa opera nel 1536 e la portò a
compimento nell'autunno del 1541. Michelangelo, servendosi delle sue
straordinarie capacità artistiche, ha cercato di tradurre in forme visibili
l'invisibile bellezza e maestà di Dio e guidato dalle parole della Genesi ha
fatto della Cappella Sistina il santuario della teologia del corpo umano. Gli
affreschi della Cappella Sistina hanno subito un completo restauro tra il 1979
e il 1999.
Masaccio
Masaccio
Tommaso di ser Giovanni Cassai (detto Masaccio) nacque il 21 dicembre
del 1401 a San Giovanni Valdarno (Arezzo).
Si è trasferito con la sua
famiglia a Firenze dove nel 1422 si iscrisse come pittore all'arte dei medici e
degli speziali. La sua attività si svolse prevalentemente in questa città, ma
poco si sa della sua formazione, anche la tradizione, che lo vuole allievo di
Masolino da Panicale è oggi smentita dalla critica, anzi è sicuramente Masolino
che riceve l'influenza del più giovane Masaccio.
Con il dipinto Sant'Anna Metterza iniziò comunque una collaborazione
fra i due pittori. La pala d'altare fu realizzata per la chiesa di Sant'Ambrogio
a Firenze intorno al 1424-1425, oggi si trova alla galleria degli Uffizi.
Dipinti di Masaccio
Trittico di San Giovenale (1422)
Il Trittico di San Giovenale è un
dipinto a tempera e oro su tavola di Masaccio, datato 23 aprile 1422 e conservato
nel Museo Masaccio a Cascia di Reggello.
Il Pagamento del tributo è un affresco di Masaccio facente
parte della decorazione della
Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria
del Carmine a Firenze.
Il Battesimo dei neofiti è un affresco di Masaccio facente parte della decorazione della Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze.
La Cacciata dei progenitori
dall'Eden è un affresco di Masaccio facente parte della decorazione della
Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze.
Struttura volta Cappella Sistina 1 (parte centrale+Vele
Struttura
volta Cappella Sistina
La parte centrale
Cappella Sistina - Musei Vaticani |
La decisione di Giulio
II di rifare integralmente la decorazione della volta fu probabilmente dovuta
ad una lunga crepa che si aprì nel 1504 fu incaricato Bramante, allora architetto
di Palazzo, di porvi rimedio. I
danni subiti dalle antiche pitture, però, dovettero essere tali da convincere
il pontefice ad affidare a Michelangelo una nuova decorazione pittorica.
L’8
maggio del 1508 l’artista sottoscrisse il contratto che prevedeva la
realizzazione di dodici apostoli nei pennacchi e nel resto motivi ornamentali.
Successivamente, su richiesta dello stesso Buonarroti, il quale riteneva il
progetto "cosa povera", il papa dette a lui un nuovo incarico in cui
lasciava all'artista la piena ideazione del programma.
E’ però alquanto
probabile che il pittore per la sua realizzazione si sia valso della
collaborazione di teologi della corte papale.
Entro una possente architettura
dipinta, Michelangelo pose nove Storie
centrali, raffiguranti episodi della Genesi, con ai lati figure di Ignudi,
sostenenti medaglioni con scene tratte dal Libro dei Re.
Le Vele
Cappella Sistina ( con Vele evidenziate ) - Musei Vaticani |
in ordine da sinistra verso destra:
·
Vela della lunetta Iosias, Iechonias e Salathiel
·
Vela della lunetta Ezechias, Manasses e Amon
·
Vela della lunetta Asa, Iosaphat e Ioram
·
Vela della lunetta Iesse, David e Salomon
·
Vela della lunetta Zorobabel, Abiud e Eliachim
·
Vela della lunetta Ozias, Ioatham e Achaz
·
Vela della lunetta Roboa e Abias
·
Vela della lunetta Salmon, Booz e Obeth
Vela della lunetta Iesse, David e Salomon
Cappella Sistina (in
dettaglio " Vela della lunetta Iesse, David e Salomon") - Musei
Vaticani
|
Lo spicchio a vela sopra la lunetta
di Iesse, David e Salomon è stata dipinta da Michelangelo in una sola giornata.
È dominata al centro da una figura femminile enigmatica, ritratta seduta a
terra in posa frontale. Il busto indossa una veste verde aderente che lascia
intravedere la muscolatura mascolina tipica delle donne michelangiolesche. Le
gambe sono coperte da un manto viola chiaro. Una mano è adagiata sulle gambe,
mentre l’altra tocca con il dorso la guancia esaltandone così lo sguardo
enigmatico, un uomo e un bambino sono appena abbozzati dietro nell’oscurità.
Vela della
lunetta Iosias, Iechonias e Salathiel
Cappella Sistina (in dettaglio " Vela della lunetta Iosias, Iechonias e Salathiel") - Musei Vaticani |
La vela sopra la lunetta Iosias,
Iechonias, Salathiel fu dipinta in due sole giornate.
In questo gruppo è probabilmente raffigurata la famiglia di Iechonias, ritratto
con la moglie e il figlio Salathiel. Le tre figure sono sdraiate sulla nuda
terra; Iechonias, a piedi scalzi in primo piano, dorme semisdraiato, più
indietro, su un giaciglio verde, siede sua moglie che tra le braccia tiene
amorevolmente il figlioletto.
Struttura volta Cappella Sistina 2 (Pennacchi)
Struttura volta Cappella Sistina
I Pennacchi
Cappella Sistina (con Pennacchi evidenziati) - Musei Vaticani |
Il Pennacchio di Giuditta e Oloferne
Cappella Sistina (in dettaglio " Il Pennacchio di Giuditta e Oloferne") - Musei Vaticani |
Nell'Antico Testamento è narrato
l'episodio di Giuditta che salvò la sua città di Betulia dall'assedio di
Oloferne, generale del re assiro Nabucodonosor, uccidendolo dopo un banchetto
in cui era stato fatto ubriacare, decapitandolo e portando poi il capo ai suoi
concittadini.
L'episodio viene rappresentato in tre scene: sulla sinistra sono le guardie addormentate; al centro Giuditta e l'ancella nell'atto di coprire con un panno la testa dell'ucciso, a destra infine, appare il corpo di Oloferne mutilato.
L'episodio viene rappresentato in tre scene: sulla sinistra sono le guardie addormentate; al centro Giuditta e l'ancella nell'atto di coprire con un panno la testa dell'ucciso, a destra infine, appare il corpo di Oloferne mutilato.
Struttura volta Cappella Sistina 3 (Sibille e Profeti)
Struttura volta Cappella Sistina
Sibille e Profeti
Cappella Sistina (con Sibille e Profeti evidenziati) - Musei Vaticani |
Profeti e Sibille seduti su troni
monumentali si alternano sui lati lunghi, mentre su quelli corti campeggiano le
figure di Zaccaria e, sopra all'altare, di Giona. I Veggenti sono identificati da
una scritta nella targa sottostante . I Profeti e le Sibille testimoniano
quindi la continua attesa della Redenzione da parte dell'umanità: i primi
anticiparono la venuta di Cristo per il popolo di Israele, le seconde, pur
appartenendo al mondo pagano, sono qui rappresentate per le loro doti di
indovine.
Profeta Zaccaria
Cappella Sistina (in dettaglio " Il Profeta Zaccaria") - Musei Vaticani |
Profeta Ezechiele
Cappella Sistina (in dettaglio " Il Profeta Ezechiele") - Musei Vaticani |
Le Sibille
Sibilla Libica
Si tratta dell'ultima delle Veggenti verso l'altare, è
stato interpretato da una parte della critica come l'atto di riporre il libro
con le profezie all'avvicinarsi dell'avvento del Messia.
|
Sibilla Delfica
Come distratta dalla lettura del rotolo da un fattore
esterno, forse una visione, volge lo sguardo in direzione opposta alla
rotazione del corpo. Sia gli occhi che la bocca, appena dischiusa, sembrano
infatti manifestare la sua improvvisa emozione di fronte ad un nuovo evento.
|
Struttura volta Capella Sistina 4 (storie centrali)
Struttura volta Capella Sistina
Storie centrali
Cappella Sistina (con "Le Storie centrali" evidenziate) - Musei Vaticani
|
Nella parte centrale della volta sono raffigurate nove storie della Genesi, divise in gruppi di tre, relativi all'origine dell'universo, dell'uomo e del male. Ai primi tre episodi: "Separazione della luce dalle tenebre", "Creazione degli astri e delle piante" e "Separazione della terra dalle acque". Seguono quelli della "Creazione di Adamo e di Eva" , in cui compaiono le figure dell'uomo e della donna nella loro nudità, simbolo dell'innocenza che verrà perduta con il "Peccato originale" , rappresentato nel riquadro successivo insieme alla conseguente "Cacciata dal Paradiso Terrestre". Gli ultimi tre affreschi: "Sacrificio di Noè" , "Diluvio Universale", "Ebbrezza di Noè" mostrano la caduta dell'umanità e la sua rinascita con Noè, prescelto da Dio come unico uomo destinato a salvarsi per ripopolare la terra dopo la decisione del Creatore di distruggervi ogni essere vivente a causa della malvagità umana.
Il diluvio universale
Cappella Sistina (in dettaglio " Il diluvio universale") - Musei Vaticani
|
Michelangelo rappresenta l'episodio
del Diluvio Universale con estrema drammaticità raffigurando una moltitudine di persone illuse di
essersi sottratte al castigo di Dio.
Al centro compare una barca in
procinto di affondare, mentre sullo sfondo è raffigurata l'arca su cui, per
volere di Dio, troveranno la salvezza Noè, i suoi familiari e coppie di
animali.
Peccato originale e Cacciata dal
Paradiso terrestre
Cappella Sistina (in dettaglio " Il peccato originale e Cacciata dal paradiso terrestre") - Musei Vaticani |
Michelangelo rappresenta
simultaneamente il Peccato originale e la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso
terrestre, due momenti che nel racconto biblico sono invece nettamente divisi,
mostrando così insieme la causa e l'effetto generato.
Creazione di Adamo
Cappella Sistina (in dettaglio " La creazione di Adamo") - Musei Vaticani
|
L'episodio della Creazione
dell'uomo ha come punto focale il contatto tra le dita del Creatore e quelle di
Adamo, attraverso il quale si trasmette il soffio della vita.
Dio, sorretto da angeli in volo e
avvolto in un manto, si protende verso Adamo, rappresentato come un atleta in
riposo
Creazione degli astri e delle
piante
Cappella Sistina (in dettaglio " La creazione degli astri e delle piante") - Musei Vaticani |
Michelangelo raffigura
contemporaneamente il terzo e il quarto giorno della Creazione. A sinistra, Dio
colto di spalle, protende il braccio verso un cespuglio, alludente al mondo
vegetale. A destra ricompare la poderosa figura del Signore che col gesto
imperioso delle mani indica e divide nel cielo il sole e la luna.
mercoledì 17 maggio 2017
La Pietà di Michelangelo
La pietà di Michelangelo
La pietà vaticana si trova nella basilica di San Pietro a Roma.
La pietà è una scultura marmorea, è stata costruito tra il 1497 e il 1499, considerata ancora ora una delle strutture migliori costruita in occidente.
altezza 174 cm, larghezza 195 cm, profondità 69 cm
Il soggetto del gruppo scultoreo è definito nel contratto:
«Una Pietà di marmo, cioè una Vergine Maria vestita con un Cristo morto nudo in
braccio». I gruppi scultorei della Pietà, prima di Michelangelo, erano su
supporto essenzialmente ligneo e diffusi soprattutto in area nordica , dove
erano collegati alla liturgia del Venerdì Santo, ma piuttosto rari in Italia,
tutt'al più presenti in area ferrarese: ciò fa pensare a un'esplicita richiesta
"speciale" del committente, da cui anche la chiarificazione del
soggetto nel contratto.
Leonardo Da Vinci
LEONARDO DA VINCI
Leonardo di ser Piero da Vinci (Anchiano, 15
aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) è stato
un ingegnere, pittore e scienziato italiano.
Uomo d'ingegno e talento
universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca,
portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte
e della conoscenza. Si occupò di architettura e scultura,
fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista,
progettista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni
dell'umanità
INVENZIONI E SCIENZA OLTRE I CANONI CRISTIANI:
Gli scritti di
anatomia precedenti l'opera leonardesca, come quelli di Mondino dei Liuzzi o di Guy de Chauliac, riproponevano la
tradizione di Galeno ed erano pertanto privi di ogni verifica sperimentale.
L'insaziabile
desiderio di conoscere, di capire tutto ciò che vedeva, portava Leonardo a
esplorare ogni cosa. Anche il corpo umano l'affascinava, quale macchina
perfetta e ben più complicata delle macchine fatte di ingranaggi. Leonardo
voleva capire cosa c'era dentro, come funziona e cosa succede quando si ferma
definitivamente con la morte. Per questo, prima a Milano, alla fine del Quattrocento, e poi a Firenze, agli inizi del Cinquecento, era solito recarsi in segreto negli obitori e
utilizzando forbici e bisturi sezionava cadaveri; almeno trenta, secondo quanto
riportano i suoi contemporanei. Nei suoi disegni mostra anche gli strumenti
allora usati dai chirurghi, seghe e divaricatori. L'anatomia era ai primordi,
le idee sul corpo umano erano molto confuse. Egli può a buon diritto essere
considerato il fondatore di tale scienza, unitamente almeno con il belga Vesalio (1514 – 1564), la cui opera ‘’De humani corporis fabrica’’ doveva
apparire nel 1543.
Nel 1485 Leonardo progettò la prima bozza di veicolo
corazzato. Il carro armato di Leonardo è un veicolo a 4 ruote a trazione animale
o umana, è alto circa 3 metri con un peso complessivo di 2 tonnellate. Sono
presenti numerosi cannoni e bombarde poste su tutti i lati del mezzo. Questo
avrebbe dovuto permettere un' efficace forza d’attacco e cosa molto importante avrebbe scoraggiato i nemici. Il suo telaio è molto semplice, costituito da una struttura in legno
rigida con corazza in placche metalliche rinforzate da altro legno.
Da Vinci commise di sua spontanea volontà degli errori di
costruzione per evitare che i progetti finissero in mani sbagliate e potessero
diventare un' arma di distruzione di massa.
Tuttavia il progetto venne accantonato, il numero di uomini per il suo utilizzo saliva a 8 persone e anche il peso non giocava di certo a favore.
Fu solo nella prima guerra mondiale tra il 1915 e il 1916 che l'esercito inglese riprese il progetto e lo rimodernò e ne fece il primo utilizzo.
Tuttavia il progetto venne accantonato, il numero di uomini per il suo utilizzo saliva a 8 persone e anche il peso non giocava di certo a favore.
Fu solo nella prima guerra mondiale tra il 1915 e il 1916 che l'esercito inglese riprese il progetto e lo rimodernò e ne fece il primo utilizzo.
Raffaello Sanzio
RAFFAELLO SANZIO
Raffaello Sanzio è stato un pittore e architetto italiano, tra i più celebri del Rinascimento italiano.
Nacque a Urbino, la madre morì poco dopo la sua nascita.
Raffaello apprese i primi insegnamenti di disegno e pittura dal padre che era a capo di una fiorente bottega. Tra le primissime opere a lui attribuite vi è la Madonna di Casa Santi.
Quando Raffaello aveva undici anni anche il padre morì.
A diciassette anni, Raffaello lascia la bottega del Perugino con il titolo di magister che gli diede il permesso di esercitare l'attività di pittore.
Nel primo periodo della sua attività realizzò alcune opere per Città di Castello: la Pala del Beato Nicola da Tolentino di cui oggi ci restano alcuni frammenti che si trovano a Brescia
Nacque a Urbino, la madre morì poco dopo la sua nascita.
Raffaello apprese i primi insegnamenti di disegno e pittura dal padre che era a capo di una fiorente bottega. Tra le primissime opere a lui attribuite vi è la Madonna di Casa Santi.
Quando Raffaello aveva undici anni anche il padre morì.
A diciassette anni, Raffaello lascia la bottega del Perugino con il titolo di magister che gli diede il permesso di esercitare l'attività di pittore.
Nel primo periodo della sua attività realizzò alcune opere per Città di Castello: la Pala del Beato Nicola da Tolentino di cui oggi ci restano alcuni frammenti che si trovano a Brescia
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