LEONARDO DA VINCI
La dama sembra volgersi come se stesse osservando qualcuno sopraggiungente nella stanza. Un impercettibile sorriso aleggia sulle sue labbra, Grande risalto è dato alla mano, investita dalla luce, con le dita lunghe e affusolate che accarezzano l'animale. L'abbigliamento della donna è curatissimo, ma non eccessivamente sfarzoso, per l'assenza di gioielli, a parte la lunga collana di perle scure. Come tipico nei vestiti dell'epoca, le maniche sono le parti più elaborate, in questo caso di due colori diversi, adornate da nastri che, all'occorrenza, potevano essere sciolti per sostituirle. Un laccio nero sulla fronte tiene fermo un velo dello stesso colore dei capelli raccolti.
(TUTTE LE FOTO SONO TRATTE DA "WIKIPEDIA")
LEONARDO DA VINCI
Leonardo di ser Piero da Vinci (Anchiano, 15
aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) è stato un ingegnere, pittore e
scienziato italiano.
Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento.
Si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo,
anatomista, musicista progettista e inventore. È considerato uno dei più grandi
geni dell'umanità.
LA GIOCONDA:
La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un
dipinto a olio su tavola di legno (pioppo) con le dimensioni di 77×53 cm databile
al 1503-1506 circa, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi.
Fu Leonardo stesso a portare con sé in Francia, nel 1516, la Gioconda, che potrebbe essere stata poi acquistata, assieme alla Vergine delle rocce, da Francesco I.
Vera e propria icona della pittura, rappresenta una
meta obbligata per migliaia di persone al giorno, tanto che nella grande sala
in cui è esposta un cordone deve tenere a notevole distanza i visitatori.
L'opera
rappresenta tradizionalmente Lisa
Gherardini, cioè "Monna" Lisa (un diminutivo di
"Madonna" derivante dalla parola latina "Mea domina" che
oggi avrebbe lo stesso significato di "Signora"), moglie di Francesco del Giocondo (quindi la
"Gioconda").
Il ritratto mostra una donna seduta a mezza figura, girata a sinistra, ma con
il volto pressoché frontale, ruotato verso lo spettatore. Le mani sono
dolcemente adagiate in primo piano, mentre sullo sfondo, oltre una sorta di
parapetto, si apre un vasto paesaggio fluviale. Indossa una pesante veste
scollata, secondo la moda dell'epoca, con un ricamo lungo il petto e maniche in
tessuto diverso; in testa indossa un velo trasparente che tiene fermi i lunghi
capelli sciolti, ricadendo poi sulla spalla dove si trova appoggiato anche un
leggero drappo a mo' di sciarpa. il dipinto è oggi conservato dietro una teca
di vetro infrangibile, in un'atmosfera a temperatura e umidità controllate.
VERGINE DELLE ROCCE:
La
prima versione della Vergine delle Rocce è un dipinto a olio su tavola trasportato
su tela (199x122 cm) databile al 1483-1486 e conservato nel Musée du Louvre di
Parigi.
La
scena si svolge in un umido paesaggio roccioso, in cui dominano fiori e piante
acquatiche, da lontano si intravede un corso d'acqua. Al centro Maria allunga
la mano destra a proteggere il piccolo san Giovanni in preghiera, inginocchiato
e rivolto a Gesù Bambino, che si trova più in basso, a destra, in atto di
benedirlo e con il corpo in torsione. Dietro di lui si trova un angelo, con un
vaporoso mantello rosso, che guarda direttamente verso lo spettatore con un
lieve sorriso,
e con
la mano destra indica il Battista.
La mano
sinistra di Maria si protende in avanti come a proteggere il figlio.
C’è anche una seconda versione su a olio su
tavola (189,5x120 cm) databile al 1494-1508 e
conservato nella National
Gallery di Londra
LA DAMA CON L’ERMELLINO
La Dama con l'ermellino è un dipinto a olio su
tavola (54 ×40 cm), databile al 1488-1490. Conservato per anni nel Museo
Czartoryski di Cracovia, dal maggio del 2012 il quadro è esposto al castello
del Wawel, sempre a Cracovia, mentre il museo Czartoryski è sottoposto a lavori
di restauro. La donna ritratta va quasi sicuramente identificata con Cecilia
Gallerani.
Nel dicembre 2016 l'opera, insieme all'intera
collezione Czartorysky, è stata ceduta al governo di Varsavia per circa 100 milioni
di euro, creando non poche polemiche, poiché il valore complessivo sarebbe di 2
miliardi.
In quest'opera il busto è rivolto a sinistra e la testa a destra. Vi è
corrispondenza tra il punto di vista di Cecilia e dell'ermellino; l'animale
infatti sembra identificarsi con la fanciulla.
La dama sembra volgersi come se stesse osservando qualcuno sopraggiungente nella stanza. Un impercettibile sorriso aleggia sulle sue labbra, Grande risalto è dato alla mano, investita dalla luce, con le dita lunghe e affusolate che accarezzano l'animale. L'abbigliamento della donna è curatissimo, ma non eccessivamente sfarzoso, per l'assenza di gioielli, a parte la lunga collana di perle scure. Come tipico nei vestiti dell'epoca, le maniche sono le parti più elaborate, in questo caso di due colori diversi, adornate da nastri che, all'occorrenza, potevano essere sciolti per sostituirle. Un laccio nero sulla fronte tiene fermo un velo dello stesso colore dei capelli raccolti.
L'ermellino è dipinto con precisione e vivacità, appare
però più simile a un furetto.
Infatti l'ermellino è un animale selvatico mordace
e difficilmente ammaestrabile, di conseguenza sarebbe stato molto difficile
poterlo utilizzare come modello, al contrario del furetto che può essere
addomesticato quasi alla stregua di un gatto. Si consideri inoltre che
l'ermellino ha dimensioni molto più ridotte, superando raramente e comunque di
poco i 30 cm, mentre il furetto, come nel dipinto, a occhio misura tra i 40 e i
60 cm.
SANT’ANNA, LA VERGINE E
IL BAMBINO CON L’AGNELLINO
Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino
è un dipinto a olio su tavola (168x130 cm) databile al 1510-1513 circa e
conservato nel Museo del Louvre di Parigi.
L'opera raffigura le tre generazioni della famiglia di Cristo: Sant'Anna, sua figlia Maria e Gesù
bambino. Anna tiene Maria sulle ginocchia, quasi fondendosi l'un l'altra; Maria
fa per afferrare il Bambino sporgendosi verso destra, mentre egli gioca con un agnello, prefigurazione della sua
futura andata incontro alla Passione.
La
composizione, è modellata efficacemente secondo una forma piramidale, con la
sommità nella testa di sant'Anna, che assume quindi un'importanza preminente.
Essa lancia uno sguardo benevolo e sorridente a Maria e a Gesù. Il suo ruolo è
quello di simboleggiare la Chiesa che, ostacolando l'azione di materna
apprensione di Maria, ribadisce la necessità del sacrificio volontario di Gesù.
La
luce è soffusa.
(TUTTE LE FOTO SONO TRATTE DA "WIKIPEDIA")
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