BERNINI
COLONNE TORTILI
Le colonne sono congiunte alla trabeazione attraverso quattro dadi di matrice brunelleschiana, che conferiscono al monumentale baldacchino un aspetto più slanciato, ispirando un senso di grande leggerezza.
Sono inoltre tortili, ad imitazione e richiamo della pergula della vecchia basilica di San Pietro. Sono attraversate da elementi naturalistici bronzei come tralci di lauro, lucertole ed api, che fanno parte dello stemma della famiglia papale dei Barberini e che si trovano anche nei basamenti marmorei.
Questi quattro pilastri sono collegati da una
trabeazione concava tipica del Barocco. L'elica scultorea formata dalle colonne
tortili suggerisce un movimento ascendente che va dal basso verso l'alto in
direzione della cupola di Michelangelo.
Per la parte superiore fu adottata la
struttura a dorso di delfino, al fine di alleggerirne l'aspetto, e si
aggiunsero statue disegnate da Francesco Borromini raffiguranti angeli e putti
che reggono festoni, mentre i drappi sotto la trabeazione sono in movimento
come mossi dal vento.
A sottolineare la commissione di un papa afferente alla
famiglia Barberini, il Bernini pose su uno dei lati del baldacchino un putto
che alza al cielo un enorme corpo d'ape rovesciato; in cima fu collocato il
globo con la croce; le statue sono animate in senso barocco e sono impreziosite
cromaticamente, come il resto dell'opera, dall'uso della doratura.
PIAZZA SAN PIETRO
Piazza San
Pietro, antistante la Basilica di
San Pietro, è stata realizzata tra il 1660 e il 1667 da Gian
Lorenzo Bernini per volontà del papa umanista Alessandro
VII. Il progetto di Bernini per
Piazza San Pietro era stato presentato in forma definitiva nel 1657.
L’intervento doveva risolvere un
duplice problema: aprire la basilica alla
città, dotandola di un ingresso grandioso, e correggere gli effetti negativi
del progetto realizzato, all’inizio del ‘600, da Carlo Maderno.
Questi, infatti, aveva portato a compimento la Basilica di
San Pietro, sviluppandone però eccessivamente la facciata nel senso
della larghezza; di conseguenza la stessa cupola progettata da Michelangelo appariva
ridimensionata.
Bernini ideò
una duplice piazza, formata dall’accostamento di un trapezio e di una figura
simile all’ellisse.
La prima piazza, antistante la basilica, ha il compito di avvicinare, nella
percezione dello spettatore, la facciata. È definita lateralmente da due
edifici continui.
La seconda, la piazza vera e propria, consente ai visitatori di collocarsi alla
giusta distanza per ammirare la cupola in
tutta la sua maestà. Lo spazio ellittico è circondato da un doppio colonnato
formato da quattro file di maestose colonne di ordine tuscanico, per un totale
di 284 colonne e 88 pilastri. In alto, il colonnato si conclude con una
grande balaustra, adornata da 140 statue.
Al centro si eleva un antico obelisco egizio. Lo spazio trapezoidale sfrutta un
principio prospettico: le ali laterali, divergenti, vengono percepite come
parallele dall’osservatore, dando alla piazza maggior respiro e maggior
imponenza alla basilica stessa. La forma ellittica ben si adatta
all’architettura barocca: avendo due centri, essa dà origine a composizioni
complesse e impone un continuo movimento dell’occhio, facendo percepire uno
spazio dinamico, non stabile.
I centri dei cerchi, da cui ha origine la forma ellittica, sono segnati a terra
da due dischi: solo da questa posizione, e con lo sguardo perfettamente
orientato all’emiciclo porticato, questo apparirà come composto da un’unica
fila di colonne; le tre file interne, infatti, sono disposte in andamento
radiale e quindi nascoste allo sguardo. Percorrendo lo spazio ellittico si
percepisce un effetto di forme e di ritmi mutevoli: oltre questo si coglie
nella sua maestà la Basilica di
San Pietro, avvicinata illusoriamente grazie a un inganno
percettivo. In tal modo Bernini ha creato effetti visivi in grado di produrre
meraviglia: percorrendo Piazza San Pietro, e non restando immobili ad
ammirarla, la si valorizza, come succede per ogni opera barocca. Il progetto
per Piazza San Pietro, inoltre, doveva celebrare la grandiosità della Chiesa di
Roma; per questo l’architetto Bernini vi ha attribuito un significato
simbolico: Piazza San Pietro, vista dall’alto, sembra abbracciare la folla dei
fedeli provenienti da tutto il mondo che qui si riuniscono per ascoltare la
parole del papa.
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